Bertoldo, Roberto, 1998
Storia e dolore umano, recensione di Roberto Bertoldo, Il Lucifero di Wittenberg. Anschluss, Milano, Terziaria (Letture 1), 1998, pagine 138, «Rosetum», 3-4-5 (2003) pagina 20.
Testo della recensione
Roberto Bertoldo, che per questo libro ha ottenuto il prestigioso Premio della Città di Enna intitolato a Nino Savarese, unisce storia ed esperienza umana. Il contesto storico è delineato con fedeltà, e intorno ad esso si snoda la vicenda umana che fa emergere la crudeltà della logica del potere, che è poi quella che governa la storia ufficiale, la storia dei “manuali”. Per il “Lucifero di Wittemberg” – che qui prendo in considerazione -, l’argomento concerne la rivolta dei contadini del 1525 esplosa sotto l’egida di Thomas Münzer, nemico di Martin Lutero. “Scritto nel 1989 durante i giorni della rivoluzione rumena, questo racconto analogico è sempre, purtroppo, di sconvolgente umanità”. Questo dice l’Autore. E così è. La narrazione sembra un film d’orrore di cui la storia del mondo è piena. Né è per nulla detto che il brivido, atroce, della carneficina sia ormai alle spalle, se oggi viviamo un’epoca in cui le ragioni della politica calpestano le ragioni dell’uomo. Il merito dell’Autore è di aver trattato problematiche complesse attraverso i sentimenti umani più comuni. Vale la pena citare un passo: “Credimi, il verosimile non ha di vero personaggi o vicende ma dolori e desolazioni” (p. 89). L’idea era del Manzoni, il quale, pur aderendo con scrupolosa attenzione alla documentazione storica, riteneva che la storia si dovesse scrivere con lo sguardo rivolto alla parte degli “umili”, di quella povera umanità che è falcidiata, sempre, dalle strategie di potere.
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