2003 – Una donna che non voleva morire
Chiara d’Assisi, una donna che non voleva morire, Milano, La pulce – edizioni di passione (Minima franciscana 1), 2003, pp. 20.
Presentazione
La storia di Chiara d’Assisi è tra le più dolci e tragiche, in ambito religioso e sacro, delle donne – tra quelle famose – medioevali. Innamoratasi dell’ideale di quel “barbone” che era Francesco, ma un po’ anche di lui – ella aveva quattordici anni -, progettò con lui – per il quale era fuggita da casa! – uno stile di vita assolutamente inconcepibile, a quei tempi, soprattutto per un gruppo di donne consacrate: vivere con il lavoro delle proprie mani. La povertà assoluta iniziava da lì; e continuava con lo sporcarsi le mani con i poveracci di questo mondo. Ma Chiara dovette accettare una Regola che sostanzialmente era quella benedettina. La Regola, invece, che ella voleva e che ella aveva composto, le fu approvata quando ormai ella stava per morire, ed era valida soltanto per il luogo in cui ella viveva, San Damiano. Alcuni anni dopo la sua morte, quel monastero fu abbandonato – per la nuova sistemazione nell’attuale monastero intitolato a Santa Chiara -, per cui la Regola sognata da Chiara è sussistita, praticamente, ben poco.
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